Le nostre proposte di emendamento al DL 8/2017

Gold scales of justice and books on brown background

Su invito della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, il Comitato 3e36 ha elaborato delle proposte di emendamento al DL 8/2017 che è attualmente in fase di conversione in legge alla Camera.

Il documento ufficiale è consultabile qui.

Abbiamo voluto mettere l’accento sulla volontà che sia garantita la partecipazione dei cittadini alla ricostruzione e la concertazione nei piani attuativi, anche e soprattutto nella pianificazione della collocazione degli edifici strategici per la comunità. Per questo motivo abbiamo chiesto che la nuova legge blocchi iniziative già in atto che non siano state prese previa concertazione, in regime di urgenza dubbia, e senza l’esistenza di un masterplan che parta dalla dorsale dei servizi e arrivi a compimento dei progetti, passando per l’assetto definitivo della viabilità.

Abbiamo espresso il nostro sdegno per lo stato disastroso in cui è stato lasciato scivolare il patrimonio storico, e abbiamo chiesto che siano previsti ampliamenti delle task-force del Ministero dei Beni Culturali e delle soprintendenze, e che sia ufficialmente prevista dalla legge la possibilità di avvalersi della collaborazione di privati cittadini di riconosciuta competenza in materia.

Abbiamo chiesto di consentire, in regime di Deroga Urbanistica, sia per i residenti non assegnatari di SAE, che per i proprietari di seconde case inagibili, la possibilità di creare aggregati di manufatti leggeri collocati in idonee località private o a uso collettivo, che dovranno poi essere obbligatoriamente rimossi al termine del periodo di fruizione. Le spese di acquisto delle “casette” sarebbero a carico dei singoli, restando a carico dei comuni solo i costi delle eventuali infrastrutture. L’apporto dei non residenti sarebbe un ottimo volano per la ripresa economica del territorio.

Abbiamo espresso la nostra convinzione che nella ricostruzione, bisogna assolutamente puntare sempre al conseguimento dell’adeguamento sismico invece che al solo miglioramento. L’esperienza di Norcia insegna: abbiamo a che fare con la ricostruzione di edifici ricadenti in zone ad alta sismicità, dove i terremoti possono essere distruttivi, come riconosciuto indirettamente dal fatto che il DL in discussione già prevede contributi finanziari per studi di microzonazione sismica.

Abbiamo richiesto che la legge preveda esplicitamente che qualsiasi operazione di movimentazione delle macerie avvenga previa selezione e separazione dei materiali di interesse architettonico, artistico e simbolico.

Abbiamo infine posto ulteriori richieste in tema di defiscalizzazione che favoriscano le attività economiche, e in materia di contributi concedibili per la ricostruzione da estendersi agli edifici collabenti all’interno di aggregati.

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