Note sulla ricostruzione privata all’attenzione del commissario straordinario Legnini

Lo scorso 22 giugno il Comitato 3e36 ha partecipato a un incontro con il commissario straordinario Legnini, in cui sono state discusse varie tematiche inerenti la ricostruzione e al termine del quale è stato chiesto di segnalare ulteriori temi di interesse.

Il nostro comitato avanza proposte su come predisporre strumenti in grado di garantire una ricostruzione fedele dei borghi distrutti, sulle opere di urbanizzazione e sulle cantierizzazioni, sugli strumenti normativi e economici che potrebbero consentire di cominciare finalmente a ricostruire.
 
Chiede infine partecipazione alla progettazione delle opere che rimarranno per sempre nel territorio, e programmazione a lungo termine, con la massima attenzione all’integrità di un territorio che ha nel suo delicatissimo ecosistema anche la sua principale risorsa.

Ecco la nota inviata dal Comitato 3e36 al commissario Legnini.

1) Rilievi dello stato ex ante

E’ stato prescritto dalla direzione MIBACT, sin dal 2017, di effettuare un rilievo dettagliato dello stato ante-sisma relativo ai centri storici (capoluogo e frazioni) delle aree colpite dal sisma 2016/2017. Nell’appalto delle demolizioni è stato imposto il mantenimento dell’impronta a terra dei fabbricati (20/30 cm), onde poter effettuare una ricostruzione corretta e fedele dei luoghi e dei fabbricati, da cui poter partire per i progetti di ricostruzione dei centri, alcuni dei quali sono stati cancellati dagli eventi sismici che si sono susseguiti in pochi mesi.

Esiste (a tutt’oggi non risolta) la necessità di predisporre strumenti attuativi con cui poter risalire, attraverso moderni rilievi 3D, all’impronta urbanistica ed edilizia (ante-sisma) dei centri storici di Amatrice Centro e delle sue Frazioni, distinguendo innanzitutto, in questo modo, i confini esatti fra proprietà private, edilizia privata, aree pubbliche ed edilizia pubblica, oltre che viabilità. Tale rilievo si delinea come misura di estrema importanza data l’attuale mancanza (relativa o assoluta) di perimetri e sagome grazie alle quali operare tali distinzioni.

Bisogna anche riscontrare il fatto che, a volte, le azioni di rimozione delle macerie si sono spinte ben oltre le richieste e il rispetto delle normative, facendo tabula rasa di alcune parti delle Frazioni e soprattutto di molte aree di Amatrice Centro.

Alla mancanza di queste impronte concrete si aggiunge anche l’assenza di documentazione relativa agli immobili (andata perduta negli archivi comunali distrutti dal sisma; o nella distruzione totale delle abitazioni), e pertanto si comprende come la possibilità di ricorrere a nuove tecnologie 3D in grado di rilevare lo stato ex ante, sia di primaria importanza per favorire il percorso di ricostruzione pubblica e privata, oltre a essere strumento base necessario per poter appaltare la progettazione delle opere di urbanizzazione.

Oggi è in corso la presentazione di Aggregati e successivamente di progetti di ricostruzione di immobili senza avere un rilievo, certificato, dello stato ex-ante riconosciuto dalla Pubblica Amministrazione e dall’USR. A L’Aquila, dopo il sisma del 2009 la ricostruzione di edifici senza un rilievo certificato delle proprietà pubbliche e private ha portato a diversi contenziosi e cause che hanno ritardato la ricostruzione e che sarebbe assolutamente opportuno oggi evitare.

Un rilievo 3D dei centri urbani (allargato possibilmente anche al territorio circostante), oltre a consentire una accelerazione del processo di ricostruzione consentirebbe anche di realizzare una documentazione del territorio importante, da utilizzare anche per seguire le problematiche geologiche dello stesso, da utilizzare sia per i progetti delle opere pubbliche, darebbe la possibilità di poter correttamente vedere, tridimensionalmente, i diversi progetti dell’intero centro storico e tenere sotto controllo la ricostruzione privata.

L’Associazione Proprietari della Frazione di Sant’Angelo, aderente al Comitato Civico 3e36, ha fatto studiare una proposta tecnica ed economica per il rilievo 3D dell’intera Frazione di Sant’Angelo di Amatrice ( frazione completamente rasa al suolo dal sisma ) che potrebbe essere un primo progetto pilota sul territorio.

Tale proposta tecnico-economica, presentata alla Regione Lazio e all’USR, Assessore Di Berardino e all’ing. Wanda D’Ercole, alla Soprintendente Paola Refice ed al Sindaco di Amatrice Antonio Fontanella è stata favorevolmente apprezzata e la Soprintendente Paola Refice ha proposto la apertura di un tavolo istituzionale.

Nella condivisione e necessità dell’intervento, chiediamo al Commissario di supportare l’apertura di un tavolo istituzionale tra gli Enti coinvolti e all’individuazione delle necessarie risorse finanziarie per l’attuazione dell’intervento che riteniamo fondamentale per semplificare e accelerare la ricostruzione degli edifici Privati, Pubblici e essere base cartografica per affidamento incarichi delle opere di urbanizzazione dei nostri centri storici .

2) Aggregati edilizi da sottoporre a intervento unitario

L’ordinanza n. 100 dovrebbe portare ad una semplificazione nella approvazione delle pratiche con “tempi certi” dalla data della loro presentazione.
Nella bozza della nuova ordinanza in corso di preparazione che ci ha fatto gentilmente pervenire sempre riguardo ai “tempi certi” leggiamo scadenze importanti previste per i tecnici incaricati:

    • 20 giorni dalla data di sottoscrizione incarico, per comunicare da parte dei tecnici all’ USR il conferimento dell’incarico;
    • 6 mesi dalla data di sottoscrizione incarico per presentare domanda di contributo per la ricostruzione.

E’ noto purtroppo che attualmente risultano presentate solo 12.000 domande di ricostruzione a fronte degli oltre 80.000 edifici per i quali sono stati censiti danni.
Al riguardo sottoponiamo al Commissario una riflessione su una delle possibili cause di tali ritardi almeno nel nostro territorio Amatriciano, uno dei maggiormente colpiti dal sisma e dove Il 70% degli edifici danneggiati dal sisma è collocato all’interno di Aggregati Edilizi presenti nei centri storici.

L’approvazione dell’Aggregato Edilizio (sottoposto a delibera del Consiglio Comunale di Amatrice) è ad oggi strumento di legge indispensabile per l’avvio del processo di ricostruzione dell’edilizia privata. Se l’Aggregato Edilizio non è approvato dal Comune non potrà essere costituito il Consorzio e neppure potranno essere affidati gli incarichi ai progettisti per la successiva presentazione delle domande di ricostruzione.

Dal mese di maggio 2017 (report n. 13, del Comune di Amatrice del 05/06/2020) sono state presentate al Comune di Amatrice oltre 450 “Proposte Volontarie di Aggregati Edilizi soggetti a intervento unitario”, di queste 450 proposte in circa tre anni sono state approvate solo poco più della metà, con tempi medi di approvazione che superano di gran lunga un anno.

Riteniamo necessari “tempi certi” anche per la approvazione degli aggregati volontari e di quelli obbligatori, individuando tempi massimi per la loro approvazione dalla data di presentazione, ci auguriamo che la problematica possa essere a breve affrontata e risolta in un progetto sinergico con il Commissario, il Comune di Amatrice e l’ USR Lazio.

Si sottolinea comunque che piccoli comuni come il nostro, sebbene stiano facendo un grande sforzo per la gestione della fase post sisma, si trovano loro malgrado con una grave carenze di personale tecnico stabile nel tempo in grado di garantire continuità e celerità nei processi amministrativi.

3) Consorzi e rappresentanza dei proprietari

Nel nostro territorio il 70% degli edifici sono collocati all’interno di Aggregati Edilizi costituiti da più fabbricati, caratteristica tipica dei centri storici. Negli Aggregati Edilizi sottoposti a interventi unitari i proprietari delle singole unità immobiliari possono accedere al finanziamento pubblico per la ricostruzione solo costituendosi in Consorzi e nominando un Presidente di Consorzio che di fatto è il soggetto che rappresenta tutti i consorziati, assumendosi gli oneri del controllo e la responsabilità della corretta gestione durante tu!la la fase della ricostruzione.

A nostro avviso la figura del Presidente di Consorzio è stata sinora poco valorizzata soprattutto riguardo al suo ruolo cardine di collegamento tra proprietari, istituzioni e progettisti. Un maggiore valorizzazione dei Presidenti di Consorzio potrebbe favorire una maggiore attivazione dei singoli proprietari nel processo di accelerazione della ricostruzione privata; l’importante ruolo del Presidente quale rappresentante operativo dei singoli proprietari nella corretta gestione delle varie fasi della ricostruzione andrebbe maggiormente riconosciuto anche a livello economico.

4) Cantierizzazioni

La ricostruzione in un territorio come quello del Comune di Amatrice comporta la necessità di giungere a una chiara pianificazione degli interventi di ricostruzione privata, pubblica e delle opere di urbanizzazione, al fine di evitare potenziali ritardi determinati da “colli di bottiglia” creati da errate o non concertate opere di cantierizzazione. Per questo sarebbe auspicabile concordare, nel rispetto delle normative vigenti e dei diritti dei proprietari di abitazioni, un programma di esecuzione lavori per le Frazioni deperimetrate che coinvolga Amministrazione Comunale, USR e Associazioni dei Proprietari, in modo tale da mettere a punto (caso per caso, ovvero Frazione per Frazione), modalità armoniche di realizzazione dei cantieri privati.

5) Opere di urbanizzazione e sottoservizi

Quello delle opere di urbanizzazione e dei sottoservizi è un argomento non ancora “esploso” nell’agenda pubblica del cratere. Ciò non toglie che predisporre misure efficaci ed efficienti per operare una ricostruzione (quanto mai necessaria) dei sottoservizi appare a questo Comitato Civico come misura di somma importanza. Il rischio che si profila è di avere costruzioni private ultimate ma non “abitabili” per mancanza di adeguate infrastrutture e servizi.

Fondamentale sarà la messa a punto di un rilievo sul quale potere appaltare la progettazione e la realizzazione delle opere di urbanizzazione nel caso di centri storici dove i Comuni hanno perso tutta la documentazione a causa del sisma.

6) Frazioni perimetrate

Sono 13 le Frazioni di Amatrice che risultano ancora perimetrate. Il Comune di Amatrice con delibera di Consiglio n 182 del 11/12/2019 ha proposto la deperimetrazione di 10 di queste Frazioni: Prato, Collalto, San Capone, San Tommaso, Cascello, Rio, Saletta, San Lorenzo a Flaviano, Casali di Sopra e Casali di Sotto. Queste 10 frazioni dallo scorso anno attendono una risposta da parte della Regione Lazio, mentre altre 3 Frazioni sono ancora in attesa di affidamento dell’incarico per la redazione dei PUA.

7) Mancanza di partecipazione

Il Comitato lamenta la scarsa (se non nulla) applicazione degli strumenti di partecipazione previsti sia da leggi che da fonti normative locali (vedi delibera 16, 2017, del Comune di Amatrice che istituiva le c.d. Associazioni dei Proprietari). Si riporta, a titolo esemplificativo, la mancata convocazione dell’Associazione dei Proprietari di Amatrice Centro nella stesura delle linee guida presenti nel bando per l’affidamento del Piano Urbanistico Attuativo del centro storico di Amatrice.

Gli esempi sono innumerevoli, e riguardano, in definitiva, tutte le opere pubbliche realizzate negli ultimi 4 anni da parte delle diverse Amministrazioni che si sono succedute nel governo del territorio (a partire dai progetti dei centri commerciali e dell’area “Cibo”, per proseguire con l’Ospedale Grifoni, la Casa della Montagna, e gli innumerevoli edifici pubblici o con funzioni pubbliche, sorti sul territorio comunale senza alcuna “visione” d’insieme, e senza alcun piano generale relativo alla ricostruzione). Addirittura non ascoltando le numerose richieste provenienti dal territorio, anche con raccolta firme dei residenti, nell’affrontare la problematica della ricostruzione dell’Ospedale Grifoni, per il quale vorremmo essere messi a conoscenza dell’esito delle procedure di appalto e della data di inizio lavori;

8) Programmi Straordinari di Ricostruzione

La recente misura prevista all’art. 3 dell’ordinanza n. 101 (Programmi straordinari di ricostruzione) potrebbe rappresentare non solo uno strumento efficace di snellimento delle pratiche burocratiche previste dall’attuale normativa vigente relativa alla ricostruzione post-sisma, ma anche un adeguato mezzo per incrementare il livello di partecipazione dei cittadini, prevedendo, ad esempio, la partecipazione di Associazioni di Proprietari e Comitati nelle fasi di elaborazione di detti programmi: Auspichiamo che tale problematica possa essere inserita nelle Linee Guida che il Commissario sta predisponendo per i Programmi Straordinari di Ricostruzione;

9) Riqualificazione degli edifici e cambi di destinazione d’uso

Nei nostri centri storici caratterizzati negli ultimi secoli da una attività di tipo agricolo-pastorale sono presenti nel tessuto urbano numerosi edifici ( ex stalle, ex fienili e cantine ) un tempo dedicati ad attività lavorative che dalla fine del ‘900, per motivi igienico-sanitari sono state spostate in aree esterne all’abitato. Si rileva pertanto nei nostri centri storici una presenza importante di edifici caratteristici strettamente inseriti nel tessuto urbano che necessitano di un recupero funzionale. Un maggiore sostegno economico dovrà essere a nostro avviso dedicato al recupero e trasformazione funzionale di tali strutture consentendo la loro “Rigenerazione Urbana” come previsto dalla normativa della Regione Lazio, per migliorare la qualità di vita dei centri storici con un nuovo impulso per attività economiche e sociali.

Nel Lazio il piano casa è stato sostituito dalla legge di Rigenerazione Urbana che ha però il vincolo della inapplicabilità nelle aree agricole e purtroppo molti nostri centri rurali, per la mancata approvazione dei PP, risultano come zone agricole o zona naturale di continuità. Questa oggettiva difficoltà potrebbe essere ovviata mediante i Programmi Straordinari di Ricostruzione che possono andare in deroga agli strumenti urbanistici e alla pianificazione del territorio. Nella prossima emanazione della Ordinanza per linee guida dei Programmi Straordinari di Ricostruzione andrebbero affrontate e risolte le problematiche relative alla riqualificazione degli edifici e ai cambi di destinazione d’uso.

10) Ordinanza 100 e problematiche di conformità urbanistica ed edilizia

Problema molto frequente nel nostro territorio è quello relativo a edifici che nel corso degli anni hanno accumulato variazioni interne rispetto allo stato originario e che quindi saranno sottoposti a sanatoria con conseguenti oneri a loro carico, ed esclusi dalla applicabilità dell’ordinanza n. 100. In particolare tutte le difformità interne, escluse quelle di carattere strutturale che potrebbero avere causato il crollo del fabbricato stesso, non andrebbero prese in considerazione nel caso di ricostruzione totale all’interno del sedime e in ottemperanza alle nuove norme igienico sanitarie consentendo così ai numerosi edifici completamente demoliti dal sisma di accedere alla Ordinanza n. 100.

11) Richieste di informazioni

Chiediamo più pronta risposta nei confronti delle richieste di informazioni che finora sono state inviate da parte di molti nostri associati alla struttura commissariale.

12) Aree SAE

In una zona come quella del Comune di Amatrice, il futuro delle aree SAE si profila come una questione assolutamente improrogabile, a meno di non voler procedere come fatto finora, ovvero in assenza di una programmazione chiara e, soprattutto, di lungo periodo, capace di rispondere alle esigenze della comunità con piani efficaci che sappiano coniugare necessità improrogabili e visioni innovative in grado di integrare esigenze sociali, economiche ed ecologiche. Come noto sono più di 40 le aree SAE presenti nel Comune di Amatrice con varie problematiche di breve e lungo periodo tra le quali, quella molto grave, la presenza di umidità per la quale sono in corso lavori di sistemazione. Il Comitato 3e36 sottolinea che la superficie edificata utile dei villaggi SAE è rilevante, con oltre 27.000 m2 e più di 500 casette il cui futuro non è ancora noto.

Chiediamo pertanto al Commissario di “supervisionare” sulle scelte che le Amministrazioni competenti effettueranno circa il futuro di queste aree, portandolo a conoscenza della chiara manifestazione da parte dei proprietari dei terreni che hanno concesso le aree riguardo alla richiesta di ripristino delle condizioni preesistenti dei terreni e alla mancata attivazione delle procedure di risarcimento nei loro confronti.

Chiediamo infine, di evitare ennesime “speculazioni” e strategie invasive all’interno di un territorio inserito nel Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga che vede nell’integrità dell’ecosistema la sua principale risorsa.

13) Carenza nell’organico tecnico del Comune

E’ purtroppo nota la carenza di organico nei piccoli Comuni dove ci sono rigidi limiti di spesa per il personale e dove dopo il sisma purtroppo notiamo che le pratiche per la ricostruzione ma anche le altre pratiche impiegano tempi molto lunghi.

Quanti di noi vedono le loro pratiche essere continuamente rinviate proprio perché cambiano i referenti e i nuovi assunti devono riesaminare la pratica ricominciando da capo il percorso ?
La attuale normativa prevede che il personale sia assunto con un tipo di contratto che non garantisce stabilità e molte persone preparate cercano quindi incarichi stabili presso altre strutture. Questa situazione porta ad avere vuoti nell’organico e la continua necessità di riattivare procedure di nuove assunzioni con nuovi assunti che impiegano poi mesi prima di essere operativi (devono imparare i vari regolamenti PRG, PTPR, normativa ricostruzione ecc. e fare esperienza).

Sarebbe fondamentale garantire uno staff tecnico qualificato almeno per le figure dirigenziali, quali responsabili di servizio, magari prevedendo la loro assunzione stabile da parte della struttura commissariale o dell’ USR, con ruolo unico ad esaurimento utilizzabile in tutte le situazioni di crisi presenti nella ricostruzione.

14) Compensazione per mancati introiti TARI

La compensazione per sopperire ai maggiori costi affrontati o alle minori entrate registrate a titolo di TARI prevista dal D.L, n. 50/2017 per i Comuni gravemente danneggiati dal sisma è scaduta col il 2019.
Se questo meccanismo non verrà prorogato i piccoli Comuni che hanno avuto danni ingenti dal sisma potrebbero riapplicare le tariffe per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Nel nostro territorio dove ci sono situazioni di grave disagio economico una famiglia che che si trova in una SAE o in affitto si troverebbe a dovere pagare anche la tassa sulla nettezza urbana.

Chiediamo che il Commissario rappresenti la situazione affinchè tale compensazione sia prorogata per l’anno 2020.

Lascia un commento